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Procida, l'isola incantata
a cura di Luigi FranchiProcida, l'isola incantata13/11/2023 - Procida - Napoli
Procida - Le caseProcida - Le case
Solo poco più di mezzo secolo ci separa dalla prima edizione de L’isola di Arturo, il romanzo scritto da Elsa Morante e ambientato a Procida, ma leggendolo oggi sembra una storia ambientata secoli fa, in cui si descrive un’ambiente malsano e assurdo rispetto ad ora nel guardare quest’isola del Mar Tirreno che, nel 2022, è stata nominata Capitale Italiana della Cultura.

Procida è “l’isola che c’è”, per usare la frase che Edoardo Bennato ha detto in occasione della nomina ed è proprio così. Procida è stata una degna capitale della cultura e, da quel momento, ha fatto un altro passaggio verso la bellezza, uno dei tanti che l’ha vista trasformarsi rispetto ai tempi de L’isola di Arturo dove erano prevalentemente le spiagge e il paesaggio a esaltarne la bellezza: “Su per le colline verso la campagna, la mia isola ha straducce solitarie chiuse fra i muri antichi, oltre i quali si stendono frutteti e vigneti che sembrano giardini imperiali. Ha varie spiagge dalla sabbia chiara e delicata, e altre rive più piccole, coperte di ciottoli e conchiglie, e nascoste tra le grandi scogliere”.

Marina di Corricella

Procida - Santissima AnnunziataProcida - Santissima Annunziata
Spiagge bellissime, certo, ma Procida è bella vissuta dentro, tra le strade colorate di Marina di Corricella, nei luoghi dove sono state girate le scene de Il Postino con Massimo Troisi, nei suoi caffè e nei ristorantini che quasi “invadono” l’isola.

Per poterne avere sott’occhio la dimensione e imparare a scoprirla Procida va vista, prima di fare ogni altra cosa, salendo per la Terra Murata, il centro fortificato che ospita il cinquecentesco Palazzo D’Avalos che, nei secoli, ha cambiato più volte destinazione d’uso passando da residenza nobiliare a palazzo reale, infine a carcere. Da quassù si domina, letteralmente, l’isola e l’intero golfo di Napoli.

Poi inizia la lenta discesa, lenta per non perdersi neppure uno dei particolari dell’isola: il belvedere di Callìa, l’Abbazia di San Michele Arcangelo, patrono di Procida come di molti altri luoghi del Sud Italia, le vie e le piazzette colorate delle sue nove contrade: Sent’cò (con il porto commerciale di Marina Grande), Semmarezio, San Leonardo, Madonna della Libera (o Santissima Annunziata), Sant’Antuono, Sant’Antonio e Chiaiolella (un porto turistico), Terra Murata di cui abbiamo detto e Marina di Corricella, il borgo di pescatori scelto, nel 2015, anche da Apple e Microsoft che hanno selezionato immagini del coloratissimo borgo isolano per mostrare la resa cromatica degli schermi di iPhone 6S e del tablet SurfacePro4.

Il sogno di Procida

Procida - Le barcheProcida - Le barche
Qui a Marina di Corricella ci si arrende volentieri alla bellezza, allo stile di vita dei procidani, si ha solo voglia di prendere una barca e farsi portare al largo, possibilmente al tramonto, per godersi un buon aperitivo. 

Il mondo sembra non esistere più nelle sue brutture quotidiane, non esistono guerre, violenze, sopraffazioni, tutto diventa incredibilmente onirico. È un istante se vogliamo, ma vale davvero la pena di viverlo.

Aperitivo in terrazza

Procida - Alcuni scorciProcida - Alcuni scorci
Del resto il nome Corricella deriva dal greco coros callos (bella contrada), la medesima etimologia di Callìa, che ne costituisce la parte superiore.

È arrivata la sera, non ci resta che scegliere la più bella delle terrazze che ha ogni ristorante che si rispetti per chiudere la nostra visita davanti al panorama con un buon bicchiere di Biancolella!