Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

Benevento è una autentica scoperta di bellezza
a cura di Luigi FranchiBenevento è una autentica scoperta di bellezza10/02/2025
Dove mangiare
Dove
mangiare
Dove dormire
Dove
dormire
Dove comprare
Dove
comprare

È incredibile come le credenze popolari riescano a resistere allo scorrere dei secoli, seppur ridimensionate. Guardando a questo non ci si stupisce più di tanto se, oggi, le cosiddette fake news dilagano. Le persone hanno evidentemente bisogno di credere in qualcosa di talmente assurdo da renderlo reale.

Penso a questo mentre mi avvicino a Benevento, ancora oggi chiamata la città delle streghe, un appellativo risalente al XV secolo, quando, si narra, attorno a un noce si ritrovavano le streghe che vi giungevano da ogni dove dopo aver volato grazie a un unguento magico con cui si cospargevano il corpo nudo. E lì si svolgevano danze orgiastiche e sabba che duravano intere notti.

Le chiamavano Janare e si diceva che si infilassero nelle case passando sotto le porte. Per impedirlo occorreva mettere davanti una scopa e un sacchetto di sale, in modo che la strega venisse attirata dal contare i fili della scopa e i granelli del sale, fintanto che giungeva l’alba e il sole le scacciava.

Nel saggio Della superstitiosa noce di Benevento (1639) del protomedico Pietro Piperno si narra che le radici della stregoneria della zona beneventana risalgono almeno al VII secolo. Tanti furono i processi, le torture, le condanne nel periodo dell’Inquisizione. Tra il XVI ed il XVII secolo la caccia alle streghe dilaga in tutto il continente europeo, con oltre 12.000 vittime giudicate e condannate a morte. A Benevento la prima donna accusata di stregoneria fu Matteuccia di Francesco, meglio nota come Matteuccia da Todi, processata nel 1428 e condannata al rogo.

Secondo lo storico beneventano Abele De Blasio, alla fine del XIX secolo nell’archivio vescovile della città erano presenti più di 200 verbali di processi inerenti alla stregoneria, in parte distrutti nel 1860 per non conservare documenti che potessero alimentare le tendenze anticlericali del tempo.

Di queste e altre ben più drammatiche storie si parla ancora oggi a Benevento, nel frattempo diventata città Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO grazie al complesso monumentale di Santa Sofia, capolavoro di architettura longobarda, e, con un secondo riconoscimento UNESCO, a luglio 2024, dovuto all’attraversamento della Via Appia che ha avuto da sempre nel capoluogo un plurisecolare crocevia strategico, per  diramarsi da qui nel duplice tratto della via Appia, con la variante della Via Traiana che parte in prossimità dell’Arco di Traiano, costruito tra il 114 e il 117 d.C. 

L’Arco, in epoca longobarda, fu inglobato nella cinta muraria, garantendone l’eccezionale conservazione, e venne chiamato Porta Aurea.

Benevento - Credit Mimmo SaliernoBenevento - Credit Mimmo Salierno

L’Arco di Traiano e La Via Appia a Benevento

“Quest’arco è solo la punta dell’iceberg della romanità in questo luogo. – scrive Paolo Rumiz nel suo Appia, il racconto del viaggio lungo l’antica strada romana – Gran parte del resto è nascosto e riusato in altri edifici. Lo capirete in via San Filippo dove una facciata medievale è fatta quasi interamente con resti romani assemblati a caso. Ai tempi dell’Impero, Benevento era il cuore dell’Italia, la sua gente sannita dialogava alla pari con Roma. Basterebbe quest’arco per capirne l’importanza… L’Arco di Benevento ci impone una scelta. Il bastione di marmo segna l’inizio dell’Appia numero due, chiamata appunto traiana, che raggiungeva Brindisi con un tragitto più breve e costiero anziché lungo i monti dell’Irpinia e della Basilicata”.

Il complesso monumentale di Santa Sofia

I Longobardi trovarono a Benevento il loro rifugio naturale e, nel 760 d.C., il duca longobardo Arechi fece costruire la chiesa di Santa Sofia per accogliervi il popolo germanico. Accanto alla chiesa fu costruito, negli anni successivi, un monastero dove, sotto Arechi II e la moglie Adelperga, che protesse gli studi di Paolo Diacono, fiorirono le dispute dottrinali e le ricerche umanistiche, che continuarono nei secoli seguenti, al punto che, intorno al Mille, esso fu centro di attività tale da annoverare ben 32 dottori delle arti liberali.

La chiesa, ora patrimonio mondiale UNESCO, custodisce uno scriptorium che diede vita alla famosa "lettera beneventana" (scrittura beneventana) derivata dai caratteri longobardi ed usata poi in codici e documenti, fino a tutto il XIII secolo, in tutte le regioni del Mezzogiorno, escluse Lucania e Calabria, fino alla Dalmazia ed alle isole Tremiti.

Oggi il monastero accoglie il Museo del Sannio, da visitare se si vuole capire le origini antichissime del popolo sannita.

Arco di TraianoArco di Traiano
Benevento è una autentica scoperta di bellezza

l Teatro Romano

Riportato alla luce nel 1920 il Teatro Romano di Benevento è, oggi, uno dei più grandi, più belli e meglio conservati teatri di epoca romana. Venne costruito nel secondo secolo d.C., durante il regno dell’imperatore Adriano, inaugurato nel 126 d. C. Con il suo diametro grandioso di 90 m, in origine poteva contenere fino a quindicimila persone. Per tutto il Medioevo e fino a metà dell’Ottocento il teatro fu spogliato di ogni scultura e venne invaso da case private. La pianta urbana disegnata dal Mazzarini nel 1837 ne è fedele testimonianza. Recuperato nel 1920 per tutto il periodo bellico e post-bellico fu deposito di statue, elementi lapidei ed epigrafi provenienti dagli edifici danneggiati. Nel 1957, dopo un severo lavoro di recupero tornò alla funzione originaria ospitando stagioni di musica lirica e di teatro.

 

Il liquore e il Premio Strega

Le streghe, ancora loro, hanno suggerito alla famiglia Alberti, di intestare a loro uno dei liquori più famosi d’Italia: lo Strega, appunto.

Nato nel 1860, ancora oggi, arrivati alla sesta generazione dgli Alberti, composizione del liquore e bottiglia mantengono inalterate le origini. Nessuno conosce l’intera ricetta dello Strega: pare che sia composto, in maniera assolutamente naturale, dalla distillazione di circa 70 erbe e spezie provenienti da ogni parte del mondo. Ancora non è chiaro se fu il liquore a rendere famoso il Premio Strega o il contrario, sta di fatto che anche lo Strega letterario, istituito nel 1947, è il più importante premio letterario per libri pubblicati in Italia.

Benevento - Credit Mimmo SaliernoBenevento - Credit Mimmo Salierno
Benevento - Credit Mimmo SaliernoBenevento - Credit Mimmo Salierno