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Chiudete gli occhi e immaginate di farvi pervadere da un ritmo battente, segnato da variazioni improvvise e coinvolgenti. Immaginate il suono propagarsi all’aperto, accarezzare le mura dei palazzi circostanti, la torre principale, il lastricato della piazza. Quindi essere sostenuto, in sottofondo, da cori incitanti ed energici. A questo punto dovreste aprire gli occhi e lasciare che quelle armonie primitive, o meglio medievali, si accordino alle immagini. Davanti a voi compariranno decine di persone, soprattutto di giovane età, in abiti di costume, che imbracciano grandi tamburi disegnando delle coreografie, sotto il cielo scuro. Dietro, invece, posteggia un piccolo monte illuminato, con una torre quadrangolare scapitozzata che svetta al centro, tra rocce multiformi e piante, simbolo del Mastio Federiciano. Questo è quanto accade, da 39 anni, a Monselice, agli spettatori in occasione della Giostra della Rocca, manifestazione storica, culturale e sportiva che rievoca il passaggio di Federico II avvenuto in questa cittadina, situata a sud del comprensorio dei Colli Euganei, nel XIII secolo.
Un momento magico, a cui accorrono centinaia di visitatori e appassionati, dalle zone limitrofe e non solo. A sfilare, in una sfida sentitissima, le nove contrade di Monselice. Non è l’unico evento che caratterizza la Giostra della Rocca: altrettanto fascinosi sono il Corteo Storico (con oltre 2000 figuranti) e il Mercatino Medievale, che si tengono contestualmente al sopra citato Tenzone dei Tamburi. La comunità partecipa attivamente a queste iniziative, allungando con spontaneità i riti e le tradizioni alle nuove generazioni.
Dominante e ottimale
Monselice ha un legame solido, e naturale, con il tempo. Non c’è traccia di polvere nelle parole di chi la abita ma di una spontanea affezione verso la storia e i suoi protagonisti. La caratterizzazione storica è infatti una delle attrattive principali e i monselicesi ne vanno fieri.
L’antica Monsilicis fu abitata sin dall’età del bronzo. Fu dominata dai Romani; i Longobardi la occuparono nel VII secolo; un passaggio rilevante fu quello di Ezzelino da Romano, luogotenente dell’Imperatore Federico II di Svevia.
In epoca medievale fu oggetto del desiderio per le grandi famiglie dell’area, ovvero i Carraresi, i Visconti e gli Scaligeri. Proprio in quegli anni Monselice assunse il suo aspetto fortificato, ancora oggi evidente, a cui deve la nomina di Città Murata del Veneto. La sua malia per dominazioni e poteri è senz’altro legata alla collocazione geografica: è posta in una posizione strategica, nella porzione meridionale orientale dei Colli Euganei, vicino al comprensorio termale, in un punto di snodo ideale per le rotte commerciali. Non è l’unica peculiarità rispetto alla sua posizione: Monselice è tappa di ben quattro importanti cammini (la via di Santiago, la via Romea Germanica, la Romea Stata e il Cammino di Sant’Antonio) che ogni anno portano viandanti e pellegrini, solleticati a sostarvi per l’anima mite e spirituale che si respira. Osservando dall’alto il centro storico si nota un movimento sinuoso degli edifici, adagiati alle pendici del Colle della Rocca, appena sotto a una stradina che si eleva.
Si tratta della Via Sacra delle Sette Chiese, voluta dalla famiglia veneziana Duodo. La dominazione veneziana fu uno dei capitoli più significativi di Monselice e dei territori circostanti che in quegli anni si costellarono, oltretutto, di numerose ville patrizie, tra cui Villa Emo Capodilista, Villa Pisani, Villa Renier Foscolo (le prime due visitabili).
Passeggiata nel tempo
Se si desidera attraversare la storia di Monselice con una piacevole passeggiata il consiglio è di partire da Piazza Mazzini ammirando dapprima la Torre Civica, poi la Fontana di città disegnata dall’architetto Mario Botta, infine il Complesso di San Paolo (contenente una cripta antica). Sin da subito pare evidente che in questa città la fusione di epoche e stili diversi sia naturalizzata e integrata. Non vi sono stacchi architettonici irruenti e si respirano sensazioni di pace e vita lenta in qualunque direzione si proceda. Lasciando sulla destra il Palazzo della Loggetta si può proseguire su via del Santuario incontrando il maestoso Castello Cini che ospita, all’interno della biblioteca, numerosi reperti della necropoli longobarda che giaceva pochi metri sopra, sulla cima del Colle della Rocca. Dirigendosi ancora verso l’alto (sì, è un percorso in ascesa ma gradevolissimo) si costeggia Villa Nani - Mocenigo adornata da una scenografica scalinata, quindi si giunge in prossimità di Pieve Santa Giustina accarezzando un numero indefinito di piante di cappero pendenti dalle mura. Senza accorgersene ci si ritrova ai piedi di Porta dei leoni, imbocco per un delizioso belvedere che si apre sulla pianura. A quel punto si noterà, poco più avanti, un altro ingresso: la Porta Romana (anche denominata Porta Santa) che sancisce l’inizio dell’ultimo tratto del percorso. Si tratta dell’area sacra, il Santuario Giubilare delle Sette Chiese, prossimo protagonista per le celebrazioni del Giubileo. La strada è intervallata da sei piccole cappelle, avvolte da un’aria contemplativa, che raggiunge la sua massima efficacia meditativa nelle prime e nelle ultime ore del giorno. Qui bisogna camminare senza fretta, per meditare a fondo o semplicemente stare. Al culmine della salita, oltre a Villa Duodo, si può ammirare l’Oratorio di San Giorgio che custodisce i martiri cristiani trasferiti in questa sede dal 1651, tra i quali vi sarebbe San Valentino. Ed è proprio la celebrazione di questo santo, che cade il 14 febbraio, uno degli appuntamenti più attesi a Monselice, oltre a quelli già citati, a cui si aggiunge La rocca in fiore, manifestazione in cui la città si arricchisce di fiori e colori per festeggiare l’arrivo della primavera.
Escursioni e dintorni
Monselice si trova a una manciata di chilometri dalla nota Arquà Petrarca ma è anche prossima a molti altri siti d’interesse naturalistico, artistico e letterario. Ci soffermiamo sul primo dato che la presenza dei rilievi euganei è più che un contorno: è il suo spirito. Il Colle della Rocca, che accompagna la passeggiata verso Villa Duodo, in alcuni periodi dell’anno si può scalare fino in cima, dove si erge il Mastio Federiciano, collocato a 151 metri d’altezza, con una veduta che arriva a sfiorare persino il mare. Un occhio attento potrà distinguere lungo il cammino lecci, cipressi, pini e altre specie vegetali. Per godere appieno della particolare vegetazione del Parco Regionale dei Colli Euganei agendo totalmente indisturbati però, il consiglio è di recarsi al Montericco, adiacente al centro storico. È un polmone verde, sorprendentemente eterogeneo, che muta il suo abito a seconda dell’esposizione. È affollato di querce, castagni e piante mediterranee, che circondano sentieri ameni e spesso silenziosi (fatta eccezione per i fine settimana); insomma un contesto ideale per chi non può fare a meno di scoprire un luogo anche attraverso il suo tratto naturale e selvatico. Per gli escursionisti appassionati c’è, nei dintorni, davvero l’imbarazzo della scelta: tutto il parco regionale è costellato di sentieri, panorami mozzafiato ed è circondato da un anello ciclabile lungo 63 chilometri.
Una città viva La vita di Monselice sembra scandita da un ritmo fluido e collaudato. Un po’ come lo sono le esibizioni delle contrade al Tenzone dei Tamburi.
Le ore scivolano via tra quiete e rilassatezza, alternandosi alle vivacità e agli affollamenti dei giorni di festa o dei ritrovi serali. C’è un andare piacevole, sincero, che dona a questa città un attributo importante, a cui IlBelViaggio è particolarmente affezionato: la qualità della vita. Non v’è apatia, non mancano le botteghe storiche, i ristoranti, i locali, i progetti sociali e i luoghi speciali come il Cinema Corallo, inaugurato per la prima volta negli anni ’50, denominato sala della comunità, a cui vale la pena fare visita per assistere ad uno degli spettacoli in programma.
I giovani frequentano questa cittadina e i suoi quartieri, tanto che sembrano profetiche le parole con cui il poeta Giorgio Caproni l’ha descritta. Qua il tempo cade ancora dalle torri. Qua,
Sulla pietra pulita della notte, ancora la gioventù ha anima e spinta - è esaudita in voce viva. Un tempo storico, e presente, che a Monselice si trattiene e si tramanda.
RISTORANTE LA TORRE
Sulla piazza principale una tavola accogliente, su cui sostano piatti semplici, della tradizione, corredata da un servizio attento e da vini del territorio.
P.za Mazzini, 14 35043 Monselice (PD) Tel. +39 0429 73752
www.ristorantelatorremonselice.it BOTTEGA D'ACQUA
Un locale accogliente e informale dove potrete gustare una cucina di pesce tradizionale e innovativa.
Via 28 Aprile 1945, 56
35043 Monselice (PD) Tel. +39 0429 1708956
www.bottegadacqua.it
AGRITURISMO BORGO BUZZACCARINI ROCCA DI CASTELLO Una tenuta raffinata e confortevole, in campagna, a dieci minuti dal centro di Monselice.
Via Marendole 15
35043, Monselice (PD) Tel. +39 376 151 6387
www.borgobuzzaccarini.it
INCREDIBILIA - TÈ E LIBRI ESTREMAMENTE INOPPORTUNI Un locale speciale in cui acquistare thé, infusi, altre bevande e libri. Si può anche ‘godere’ in loco.
Via 28 aprile 1945, 31 35043 Monselice (PD)
Tel. +39 389 0178384
MISTICANZA 54 Un’enoteca curata e ben fornita, ricca di etichette locali, italiane e straniere, oltre che di prodotti gastronomici. Si può anche consumare in loco.
Via S. Luigi, 27 35043 Monselice (PD) Tel. +39 0429 73436
www.misticanza.it