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Mugnano in Teverina, il borgo sopra le nuvole
a cura di Simona VitaliMugnano in Teverina, il borgo sopra le nuvole25/02/2025
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Un piccolo borgo, Mugnano in Teverina (VT), adagiato sopra il pianoro di uno sperone di tufo - che quando cala la nebbia nei mattini invernali pare che stia sopra una coltre di nuvole - affacciato su un lembo di Tuscia a nord-est di Viterbo, la Valle Teverina, che si snoda sino al confine con l’Umbria. Territorio costellato di borghi arroccati che non tardano ad entrarti nell’anima via via che lo attraversi, complice uno scenario naturale strepitoso di verde, terrazzi fluviali, gole e calanchi.
Ma perché proprio Mugnano in Teverina? Nei dintorni c’è l’imbarazzo della scelta di luoghi più citati...
Perché a Mugnano c’è qualcuno da conoscere, che poi i luoghi parlano attraverso le persone che hanno scelto di abitarli, svelando molte cose...

Mugnano in Teverina, il borgo sopra le nuvole

“Devo assolutamente presentarti il mio amico Antonio, oggi è il giorno in cui panifica”. mi dice Massimiliano Biaggioli, detto Mammo, che nella vita coltiva e trasforma in tutti i modi lamponi e si è specializzato in canditure di frutta e verdura di ogni genere (anche le più improbabili), persino le nocciole ultimamente. Di Antonio Monchini è compagno di trovate nel vero senso della parola. Due spiriti bizzarri, che per alcuni aspetti vanno in direzione ostinata e contraria ma geniali per quello che stanno realizzando, ognuno nel proprio. “Per Assaggi, salone dell’enogastronomia laziale che inizierà domani – aggiunge Mammo - dove entrambi saremo presenti insieme ad altri piccoli produttori, stiamo sperimentando un bauletto con polvere di lamponi che vorrei farti provare”.

Mentre ci portiamo sul posto in auto inizio a chiedere cosa mi consigli di visitare in zona. Dopo avermi snocciolato qualche dritta Mammo mi dice “Trovo che anche Mugnano in Teverina, dove stiamo andando, sia molto graziosa, tra l’altro custodisce testimonianze storiche interessanti”. Arriviamo dall’unica strada di accesso al borgo e lasciamo l’auto nel parcheggio prima dell’ingresso nel piccolo centro. Non posso fare a meno di ammirare l’imponente e signorile palazzo che appare, nella sua parte retrostante, alla mia destra.
“Questo - si affretta ad anticiparmi Mammo - è palazzo Orsini, dal nome della potente famiglia che a partire da metà del XIII secolo ne ha preso le redini quand’era castello - facendo ergere contestualmente, al centro del borgo, un’imponente torre cilindrica molto particolare,  come strategico punto di ulteriore difesa - fino alla trasformazione, in epoca rinascimentale, di quello stesso castello in dimora signorile. Oggi è una dimora storica, apprezzata struttura ricettiva di cui sono stati salvaguardati gli originali affreschi, gli ambienti esterni ed interni e l’ampia loggia”.

Mugnano in Teverina, il borgo sopra le nuvole
Mugnano in Teverina, il borgo sopra le nuvole

A questo punto ci addentriamo nel cuore del borgo nell’intimità di vicoli stretti che ci devono condurre al laboratorio di Antonio. Sono fascette di rami da ardere accatastati accanto al muro di una casa, dove c’è una scala che scende, a farmi pensare di essere arrivata. Alle nostre spalle un affaccio strepitoso sulla Valle Teverina, verdissima, che si dispiega in tutta la sua bellezza, una sorta di terrazza sulla valle. Ma che luogo è mai questo!? Ovunque ci si giri è tutto un affaccio che restituisce un grande senso di respiro, a pieni polmoni. Se si pensa che Mugnano dall’alto sembra un lungo pesce per cui arrivati a un’estremità occorre tornare indietro, si comprende il senso di questa esposizione.
Entriamo nel laboratorio di panificazione artigianale, ricavato dentro una casetta dove lo svettare di un grande forno a legna acceso, a lato di una finestra con panorama mozzafiato, sortisce un certo effetto. È un luogo non comune, un forno con vista! Antonio è alle prese con la pesa dei panetti. Lavora in modo serrato: il venerdì è unico giorno della settimana dedicato alla panificazione.

Nato qui, sempre vissuto qui, anche quando per 20 anni si recava ogni giorno nella capitale a lavorare presso una società di produzioni televisive, dove da fattorino arriva a occuparsi del controllo di gestione. Da figlio di contadini e di una terra che si è sempre sostenuta grazie alle numerose attività agricole, il tempo di dedicarsi all’agricoltura lo trova. In più si appassiona al mondo della panificazione, fino ad arrivare a coltivare anche un piccolo appezzamento a grano, giusto per produrre il suo pane, che non manca di portare in assaggio ai colleghi.
Questo finché non scatta la decisione “quasi incosciente” come dice lui, di lasciare Roma per ripartire dalla sua Mugnano con ciò che ama fare. L’appartamento dello suocero che diventa laboratorio di panificazione, i terreni in affitto in una riserva naturale che nessuno voleva perché particolarmente scomodi e quella dritta di un professore universitario di rivolgersi al Mulino Silvestri di Torgiano per la trasformazione del grano e finalmente la panificazione, fino ad arrivare a cinque tipologie di pane bio da vendere al mercato di Campagna Amica il sabato mattina. Ma prima, il venerdì pomeriggio, non appena il pane viene sfornato, Tobia, 8 anni, uno dei due figli di Antonio parte con la sua bici, che insieme al papà ha attrezzato di un carrettino artigianale, per la consegna del pane caldo alle famiglie del borgo.

Mugnano in Teverina, il borgo sopra le nuvole


“Qui – ci confida Antonio - i bambini sono molto liberi di muoversi per il borgo, perdersi per i vicoli e giocare a nascondino, andando da un angolo all’altro. Il borgo è tutto delimitato da muretti. Di questo si rendono conto anche le famiglie che vengono in villeggiatura. Le prime volte sono terrorizzate dal fatto che non vedono il bambino poi si abituano”.
Ora Antonio ha un’altra sfida da affrontare, la più grande, peraltro già in atto: costruire un piccolo mulino per sé, per chiudere finalmente la filiera dalla coltivazione, grazie alla preziosa consulenza di dell’ormai amico Silvestri. Tutto questo in un luogo che alla fine ha saputo rassicurarlo.
“Avevo (solo) 20 anni quando mi hanno incaricato di divenire segretario poi presidente per due mandati della Comunanza agraria di Mugnano, forma antica - qui ancora in auge - di gestione della proprietà collettiva basata sugli usi civici (diritti collettivi che abitanti esercitano sulle terre appartenenti al comune, alla frazione o ai privati), portandomi a sentirmi responsabile di questa comunità, a difenderla. In realtà ad un certo punto ho capito che stava difendendo me”.

Non ci sono attività commerciali qui, o meglio, da qualche tempo non ce ne sono più. C’era una bottega ma non è riuscita a sopravvivere. Chi vuole fare le spesa deve andare a Bomarzo. “Insieme a tre o quattro famiglie molto attive – ci spiega Antonio che ora è anche consigliere comunale - non molliamo e abbiamo pensato, intanto che ci stiamo attivando per fare aprire uno spaccio sotto forma di circolo, di far collocare un distributore automatico di bevande e merende nella struttura della Comunanza Agraria, in un punto che si affaccia giusto sull’esterno, perché chiunque possa concedersi un caffè o un te quando lo desidera. La utilizziamo molto è l’unica cosa che abbiamo. E quando non hai nulla è tantissimo”.

Mugnano in Teverina, il borgo sopra le nuvole

Ci congediamo dal laboratorio e torniamo a ripercorrere i vicoli finché non ci imbattiamo in tre signore sedute sulla panchina davanti alla chiesa dei Santi Vincenzo e Liberato.
Ci raccontano che oggi abitano stabilmente il borgo un’ottantina di persone, che in occasione di certe festività o ad agosto, con i ritorni di chi si è trasferito altrove, diventano anche 200. È il caso della festa patronale, dal 30 aprile al 3 maggio, quando il paese si anima di festeggiamenti in onore del patrono San Liberato Martire. Il 30 aprile ha luogo l’Alzamaggio, di origine pagana, che celebra il rito propiziatorio della fertilità e della rinascita della terra. Dopo le funzioni religiose gli uomini del paese, riuniti nel Comitato Alzatori, si portano sulle sponde del Tevere, alla ricerca del pioppo più dritto e alto, che verrà portato in spalla fino alla piazza del paese e issato con corde e scale. A coronamento i partecipanti si riuniscono a mangiare pasta e salsiccia alla brace, accompagnati da vino locale.

Ci sono luoghi in cui bisogna darsi tempo, non per il troppo da vedere, ma per l’intensità di quello che c’è da raccogliere, che è molto di più. Quando saremo pronti per proseguire il percorso dobbiamo sapere di avere in un raggio di azione contenuto l’imbarazzo della scelta su quali altri borghi visitare.
Il primo certamente non può non essere che Bomarzo, di cui Mugnano in Teverina è una frazione. Non ci si deve perdere il Parco dei mostri, un complesso monumentale risalente al XVI secolo, unico al mondo, che custodisce giganti sculture in basalto che rappresentano figure mitologiche, mostri, draghi..., e poi dentro un bosco è stata recentemente scoperta una piramide etrusca o sasso predicatore, che risulta essere l’altare rupestre più grande d’Europa. Meritano anche Bassano in Teverina con il suo meraviglioso centro storico; Orte per un’esplorazione dei cunicoli della città sotterranea; Soriano con il castello, la torre di Chia amata da Pier Paolo Pasolini e la faggeta vetusta del Monte Cimino, patrimonio mondiale dell’Unesco; Bagnaia e villa Lante con i suoi 18 ettari di parco rappresenta uno dei più famosi giardini rinascimentali.
Il consiglio è di portarsi su Viterbo verso sera per godersi uno dei quartieri medioevali più grandi d’Europa in notturna. Un piacere che non si può non concedersi.

Mugnano in Teverina, il borgo sopra le nuvole
Mugnano in Teverina, il borgo sopra le nuvole
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