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Questa è la storia di un uomo, eroe moderno, che ha scommesso su un progetto affascinante: quello del turismo fluviale. Le condizioni c’erano tutte, ai tempi di questa decisione 22 anni fa, ci sono ancora adesso se, accanto a lui, si muovessero le istituzioni preposte. Ci sono ancora perché c’è il Grande Fiume, il Po, il più lungo d’Italia, uno dei più importanti d’Europa; c’è una motonave elegante e bellissima, la Stradivari, di cui parleremo tra poco; c’è lui, Giuliano Landini, il capitano, un profondo conoscitore del Grande Fiume, delle città d’arte che sul Po si affacciano (Cremona, Mantova, Ferrara) e dei piccoli borghi che ne costellano le sponde in tredici province e quattro regioni. Serve solo crederci!
Il Grande Fiume
Lo abbiamo imparato a scuola quanto è lungo il Po, 652 chilometri, nasce sul Monviso e sfocia, con il suo straordinario Delta, nel Mar Adriatico, toccando 183 comuni rivieraschi. Le sue piene, nel corso dei secoli, hanno devastato i territori limitrofi, ma ora questo è il fiume che, anche con i cambiamenti climatici, fa probabilmente minori danni rispetto ai torrenti che vi sfociano. Sono in atto alcuni interventi come la rinaturazione dell’area fluviale per favorire i processi naturali e il recupero della biodiversità, finanziati con il PNRR. Ma cosa si prova viaggiando al centro del Grande Fiume lo si può scoprire solo grazie all’amore che Giuliano Landini prova verso questa massa d’acqua e le terre che la contornano.
Chi è Giuliano Landini
Ora è il capitano della motonave Stradivari, prima di questo è stato il più grande campione italiano di motonautica, vincendo tra gli anni ’80 e ’90 un numero infinito di campionati europei e internazionali. Da Boretto, sua città natale, quella stessa dove fu girata la saga di Peppone e Don Camillo tratta dai romanzi di Giovanni Guareschi, Giuliano Landini, seguendo le orme di suo padre Giuseppe e suo zio Remo, a loro volta campioni di motonautica, è andato a gareggiare in Europa, negli Stati Uniti, in Cina vivendo situazioni straordinarie, rischiando la vita sui motoscafi a 200 all’ora, diventando un mito per la pazzia con la quale affrontava ogni gara. Di questa parte della sua vita racconta benissimo la scrittrice Rita Coruzzi nel libro Giuliano Landini, un uomo, il Po, una vita.
A noi interessa il suo rapporto con il Grande Fiume, quello che lui dice sempre: “C’è il Po in Italia”. Una frase che può apparire banale ma che, invece, rimanda a un pensiero che dovremmo fare più spesso tutti. C’è la più grande arteria di viaggio che si possa immaginare nell’area più antropizzata e industrializzata del Paese, e nessuno se ne rende conto.
Il capitano Lando (per gli amici) sta conducendo, da solo, una battaglia per non lasciar morire tutto quello che il Grande Fiume può fare per l’Italia, sia dal punto di vista turistico che da quello produttivo, sia per la formazione che per l’ambiente e la biodiversità.
Lo fa per amore verso questo fiume. Lo fa perché ci crede e lo racconta agli ospiti della sua motonave. Diventa bambino tra i bambini quando a bordo salgono le scolaresche per navigare sul Grande Fiume. Quella è la parte più bella del suo lavoro, mi confida. Raccontare loro ogni più piccolo dettaglio del fiume, delle sue sponde, delle lanche, della flora e della fauna, delle città d’arte e della loro storia lo fa sentire utile. E i bambini lo ripagano con i disegni del fiume che comprendono sempre anche il capitano.
Ma cosa si prova navigando piano al centro del Grande Fiume?
La motonave Stradivari
Silenzio, si prova un silenzio che sembra impossibile, che è inaudito se pensiamo che stiamo attraversando terre dove vivono 17 milioni di persone e più di 60 milioni di animali (questi sono i numeri di questi territori bagnati dal Po). Un silenzio rotto solo dal leggero sciabordio della Stradivari e intorno un paesaggio che non riesci neppure a immaginare dalle sponde: anatre tuffatrici, germani reali, aironi cenerini ma anche il capanno, ricoperto dai rovi, dove il pittore Ligabue trascorse gran parte della sua vita.
Tutto questo grazie alla scelta che Giuliano Landini fece alla fine della sua carriera sportiva: l’acquisto della motonave Stradivari che gli costò tutto il denaro che aveva accumulato negli anni dei premi internazionali.
“Fu mio padre che mi spronò. – ricorda il capitano – Siamo nati sul fiume, mi disse, facciamo conoscere il suo ambiente, nessuno in fondo lo conosce meglio di noi, non credi? E mentre lo raccontiamo ai turisti raccontiamo anche di noi, quanto il grande fiume ha fatto per noi e quanto noi abbiamo realizzato grazie a lui”.
Il primo acquisto fu un taxi veneziano ma Giuliano aveva nel cuore quella meraviglia di motonave vista attraccata nel porto di Mantova.
Il nome già era un programma – Stradivari – varata a Cremona nel 1976 è, ancora oggi, la più grande imbarcazione per acque interne esistente in Italia. Lunga 62 metri e larga 10 la motonave ha una capienza di 400 persone comodamente ospitate negli eleganti saloni interni e sul ponte sole/luna di c/a 400 mq.
L’acquisto avvenne insieme a un socio, l’imprenditore Pietro Bagnoli, e la Stradivari iniziò a fare brevi crociere sul Grande Fiume, arrivando fino a Venezia, con Giuliano diventato capitano, grazie al consiglio di sua madre Ginetta che gli suggerì di avere tutte le carte in regola.
“Erano gli anni in cui Slow Food aveva ideato il viaggio in bicicletta lungo le sponde del fiume, dal Piemonte a Venezia, sulle tracce del Viaggio nella Valle del Po che Mario Soldati fece nel 1954 e che divenne una trasmissione cult della RAI. – racconta Giuliano Landini – Ad esso seguì il progetto di ciclovia VenTo, basata sulle strade che corrono sugli argini maestri del Po, che forse, grazie al PNRR, diventerà realtà: la più lunga ciclovia d’Italia, 700 chilometri. Ma la verità è che, adesso, sono rimasto solo io a credere nel turismo fluviale sul Grande Fiume. E non ho intenzione di mollare, devo molto al Po e voglio ripagarlo facendolo conoscere a più persone possibili”.
Giuliano Landini, secondo la definizione di Moni Ovadia, “è il signore del fiume. Lo conosce in ogni anfratto e lo percorre in continuazione ospitando cultura, eventi, buon cibo, storie di viaggiatori e narratori e raccontando lui stesso il suo fiume”.
Andate a conoscerlo, lui e il Grande Fiume. Vivrete un’esperienza senza pari!
Cosa visitare Il viaggio sul Po con la motonave Stradivari è, di per sé, un’esperienza unica: vedere il Po dal centro crea un’emozione che non si dimentica. In più la Stradivari ha una cucina d’eccezione, prova ne sono le crociere d’autunno dedicate proprio al gusto.
Basta farsi consigliare dal capitano per stare bene.
Motonave Stradivari
Cell. 335 5293930
www.motonavestradivari.it